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Responsabile Studio Ampiamente:

Dott.ssa Daniela Rinaldi

Psicologa Clinica Psicoterapeuta

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Che cos’è la Psicoterapia Sistemica

L’approccio psicoterapeutico sistemico ha origine nel campo della terapia familiare degli anni ’50 e ’60 del Novecento, presso la Scuola di Palo Alto in California. Grazie a figure del calibro di Gregory Bateson e Donald Jackson, e al loro gruppo di ricerca, è nata la Teoria Sistemico-Relazionale, che considera l’individuo come parte integrante di un contesto relazionale, sociale e culturale; in questo senso, per comprendere il singolo è necessario spostare l’attenzione sull’analisi del contesto familiare e sociale a cui appartiene (il sistema).

Per la Scuola di Palo Alto con “sistema” si intende un insieme di oggetti, attributi e relazioni. Gli oggetti sono le parti del sistema, gli attributi sono le caratteristiche del sistema e le relazioni sono i legami che mantengono unito il sistema. La teoria sistemica si focalizza sul sistema di tipo sociale, che può essere ad esempio: la famiglia, la squadra sportiva, la classe scolastica, ma anche la scuola o un’organizzazione più complessa. Calandoci all’interno di un sistema sociale, gli oggetti sono rappresentati dalle persone che abitano quel contesto, gli attributi sono le particolarità individuali mentre le relazioni sono i legami affettivi che reggono il sistema così com’è.

Ogni sistema sociale ha una sua evoluzione, in quanto nasce, varia e può giungere al termine. Infatti, ogni qual volta che entra una nuova persona nel sistema o un’altra lo abbandona, il sistema sarà diverso rispetto a prima, non solo in termini di quantità ma anche in virtù del fatto che si sono venute a modificare le dinamiche al suo interno.

Inoltre, ogni sistema sociale è regolato da precise caratteristiche (le proprietà dei sistemi):

Ogni cambiamento del singolo ha ripercussioni sull’intero sistema (proprietà della totalità). Ad esempio, se una persona del gruppo famiglia è colpito da una grave malattia, le conseguenze ci saranno anche per l’intera famiglia e non solo per lei.

Ogni sistema tende a mantenere l’equilibrio reagendo ai cambiamenti in modo da ritornare stabile (proprietà dell’autoregolazione). Ad esempio, quando una insegnante è costretta ad andare in malattia, la scuola e l’insegnante stesso devono cercare di trovare un supplente che ricopra il ruolo dell’insegnante assente, la quale si impegnerà per informarlo dello stato attuale della classe e dargli gli strumenti per adattarsi al sistema e proseguire il lavoro.

Ogni sistema è organizzato e regolato a seconda di ciò che più ha senso per il sistema stesso e per le persone che lo compongono (proprietà dell’equifinalità). Ogni sistema, quindi, è unico e ha una sua specifica visione del mondo, per cui le stesse azioni possono essere interpretate in modo diverso da due sistemi avendo anche conseguenze diverse. Ad esempio, se in due nuclei familiari il figlio decide di allontanarsi per seguire la sua passione, ovvero viaggiare per il mondo, l’effetto su questi nuclei potrà essere diverso: in una famiglia i genitori potrebbero cadere in uno stato di profonda angoscia e preoccupazione, sapendo che il figlio è da solo per il mondo; nell’altra i genitori potrebbero sentirsi sollevati e sereni nel sapere che il figlio sta inseguendo i suoi sogni e, magari, potrebbero essere pure incuriositi dalla possibilità di ritrovare la loro dimensione di coppia.

Secondo la prospettiva della Teoria Sistemico-Relazionale, l’intervento si concentra sul contesto relazionale nel suo insieme, con particolare attenzione alla famiglia come prima unità. Qui, il sintomo patologico non viene più interpretato come un problema meramente individuale, ma come la manifestazione di un disagio presente nell’intero contesto in cui il sintomo si manifesta.

La persona che viene in terapia, “il paziente designato”, rappresenta solo il portavoce di un disagio più ampio e complesso, che può essere compreso appieno coinvolgendo tutti gli attori presenti, perché ognuno contribuisce al mantenimento della situazione attuale o al suo potenziale cambiamento. Per questo motivo alla seduta di psicoterapia familiare sono invitate a partecipare tutte le persone del nucleo familiare e che vivono insieme. Inoltre, alle sedute di psicoterapia è presente una equipe terapeutica che osserva e interagisce con il nucleo familiare con lo scopo di creare nuovi modi di vedersi e di interagire per generare cambiamento nei singoli e nel sistema intero.