L’approccio psicoterapeutico costruttivista trova origine nella Psicologia dei Costrutti Personali di George Kelly e si fonda sul presupposto che ogni individuo sia attivamente coinvolto nel dare significato a ciò che accade nella sua vita, alle relazioni che vive e alle esperienze che sceglie di fare
L’assunto filosofico che sta alla base della Psicologia dei Costrutti Personali è quello dell’alternativismo costruttivo, secondo il quale la nostra conoscenza della realtà è un’interpretazione continuamente soggetta a revisioni (reinterpretazioni). In tale cornice teorica, la persona, metaforicamente considerata come uno scienziato, costruisce teorie e formula, ipotesi che guidano il suo comportamento. Ciò significa che la persona, attraverso la sua peculiare visione del mondo (la sua teoria) e le sue aspettative (le sue ipotesi) interpreta ciò che le accade e le sue azioni (il suo modo di agire).
Talvolta, nell’”esperimento” con la vita, può accadere di sentirsi intrappolati e con una forte sensazione che il nostro modo di affrontare le difficoltà non porti a nulla, senza riuscire a trovare modalità funzionanti. Ci sentiamo intrappolati e non vediamo alternative possibili a ciò che stiamo vivendo in quel momento.
La Psicoterapia Costruttivista consiste in una relazione d’aiuto nella quale la persona è vista come l’esperta della sua storia e l’attenzione è posta sui significati che essa stessa attribuisce alle esperienze e al mondo. Pertanto, la relazione terapeutica si configura come una reciproca collaborazione tra la persona e lo psicoterapeuta, come due compagni di squadra. La persona partecipa attivamente alla terapia, impegnandosi con il terapeuta per progettare nuove possibilità e aprire a nuove esperienze, nel tentativo di riuscire a padroneggiare la propria vita in modo più efficace. Lo scopo della terapia diventa quindi, non solo essere maggiormente consapevoli di sé, ma anche riuscire a trovare un nuovo equilibrio, mantenendo stabile il senso dell’identità personale.