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Responsabile Studio Ampiamente:

Dott.ssa Daniela Rinaldi

Psicologa Clinica Psicoterapeuta

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Disturbi Sessuali

Il disturbo sessuale può essere una disfunzione o una parafilia. Riconoscere l’origine di un problema solitamente è un grande passo verso la soluzione.

I disturbi sessuali appartengono a un’area estremamente eterogenea della psicopatologia. Nel DSM-5 tale area nosografica viene definita come “ disfunzioni sessuali ” e comprende i seguenti disturbi:

– Eiaculazione ritardata

– Disturbo erettile

-Disturbo dell’orgasmo femminile

– Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile

– Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione

– Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile

– Eiaculazione precoce

 – Disfunzione sessuale indotte da sostanze/farmaci

Le disfunzioni sessuali, pur nelle loro diverse caratteristiche cliniche, sono caratterizzate da un’anomalia nel processo che sottende il ciclo di risposta sessuale, o da dolore associato al rapporto sessuale. Il ciclo di risposta sessuale può essere suddiviso nelle seguenti fasi:

Fase 0 (Desiderio): potremmo definire questo come uno stato di tensione emotiva che porta a cercare di raggiungere l’oggetto del proprio interesse, in cui il corpo non subisce alcuna modificazione visibile.

Fase 1 (Eccitazione): estremamente variabile in ogni soggetto e consiste in una serie di modificazioni fisiologiche, sensoriali (che possono coinvolgere tutti e cinque i sensi) e psichiche (come l’immaginazione). Le principali modificazioni sono l’accelerazione cardiaca, la tensione muscolare e l’erezione del pene nell’uomo; mentre nella donna vasocongestione pelvica, lubrificazione e dilatazione della vagina.

Fase 2 (Plateau): in questa fase assistiamo a un aumento progressivo dell’eccitazione e delle relative modificazioni fisiologiche, ha una durata estremamente variabile da persona a persona a seconda delle stimolazioni e delle preferenze di ognuno di noi.

Fase 3 (Orgasmica): tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti in questa fase trova la sua liberazione provocando sensazioni molto intense e piacevoli, accompagnate da una vera e propria perdita di controllo.

Fase 4 (Risoluzione): in quest’ultima fase il corpo dell’uomo ritorna a uno stato rilassato con conseguenti modificazioni fisiologiche; il sangue che riempiva gli organi genitali drena rapidamente, anche il respiro, il battito cardiaco e la pressione sanguigna ritornano ai livelli normali. Durante questa fase, mentre le donne possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni quasi immediatamente, gli uomini attraversano un momento fisiologicamente refrattario che varia da persona a persona.

I pazienti che presentano disfunzioni sessuali spesso sono persone che si approcciano all’intimità con pensieri ed emozioni congrue con un’area vissuta come problematica. Spesso questa sofferenza accompagna il soggetto non solo durante l’atto sessuale, ma già nelle ore precedenti. Parliamo allora di ansia anticipatoria, quando cioè inizia a pensare all’avvicinarsi di quel momento in termini astratti e negativi, fenomeno psichico meglio noto come rimuginio. Se provassimo ad analizzare il contenuto del pensiero che regola la reazione ansiosa in questi soggetti, spesso ci troveremmo di fronte a quella che viene chiamata “ansia da prestazione”, che impedisce di vivere la propria sessualità come momento di piacere, ma al contrario come test sulle proprie capacità sessuali. L’attenzione selettiva non è più centrata sul “cosa”, ma su “come” lo sta provando e l’esito dell’esperienza ha la meglio sul piacere di viverla. Il fallimento di tale prestazione può portare tutta una cascata di sintomi secondari di natura svalutativa rispetto all’immagine di sé, con conseguenti vissuti di tristezza e rabbia. Tanto più è in atto, all’interno della sessualità, un test sul valore della persona, tanto più la stessa persona non accetta che vi possano essere incertezza rispetto all’esito. Stiamo parlando, in questo caso, di un’altra tipologia di pensieri tipica dei pazienti ansiosi, cioè l’intolleranza all’incertezza, che li fa avvicinare a quell’evento solamente quando hanno la percezione, fallace e disfunzionale, di poterne controllare l’esito; fallace e disfunzionale poiché tale pensiero mantiene e rinforza il circuito problematico, portando il soggetto a vivere la sessualità spesso attraverso un evitamento massiccio. Questo comportamento, pur sembrando al paziente funzionale a non vivere quegli scenari da lui letti come catastrofici, non fa altro che rinforzarli, oltre che portare in aggiunta una sintomatologia depressiva causata da un forte abbassamento della qualità della vita.

Un percorso di psicoterapia può essere estremamente utile nel trattamento dei problemi sessuali, poiché affronta le complesse interazioni tra mente e corpo che influenzano la sfera sessuale.
Ecco alcuni motivi per cui la psicoterapia può essere efficace nel risolvere problemi sessuali:

Esplorazione delle Cause Sottostanti:

La psicoterapia consente di esplorare le cause psicologiche sottostanti ai problemi sessuali, come ansia, depressione, traumi passati, bassa autostima, conflitti di coppia o aspetti culturali e religiosi. Spesso, questi fattori psicologici possono avere un impatto significativo sulla funzione sessuale e sulla soddisfazione.

Identificazione dei Modelli di Comportamento:

Attraverso la psicoterapia, è possibile identificare i modelli di comportamento disfunzionali che contribuiscono ai problemi sessuali, come aspettative irrealistiche, credenze limitanti, abitudini dannose o schemi relazionali negativi. Comprendere e modificare questi modelli può favorire un cambiamento positivo nella sfera sessuale.

Sviluppo di Strumenti di Gestione dello Stress e dell’Ansia:

Molte persone sperimentano problemi sessuali legati allo stress, all’ansia o alla tensione emotiva. La psicoterapia può fornire strumenti pratici e tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la consapevolezza o la ristrutturazione cognitiva, per affrontare queste difficoltà e migliorare la funzione sessuale.

Miglioramento della Comunicazione e della Comprensione:

La psicoterapia può migliorare la comunicazione e la comprensione all’interno della coppia, facilitando il dialogo aperto e onesto sui desideri, i bisogni e le preoccupazioni legate alla sfera sessuale. Una comunicazione efficace può aiutare a ridurre l’ansia e la tensione sessuale, promuovendo una maggiore intimità e connessione emotiva.

Esplorazione dell’Identità Sessuale e dell’Orientamento:

La psicoterapia può essere particolarmente utile per le persone che stanno esplorando la propria identità sessuale o di genere, o che affrontano problemi legati all’orientamento sessuale. Un terapeuta esperto può fornire sostegno, comprensione e risorse per affrontare le sfide legate a questi processi di esplorazione e accettazione di sé.

Riduzione della Vergogna e dell’Auto-Giudizio:

Molti individui con problemi sessuali possono sperimentare vergogna, colpa o auto-giudizio riguardo alla propria sessualità. La psicoterapia fornisce un ambiente sicuro e privo di giudizio in cui esplorare questi sentimenti, promuovendo l’accettazione di sé e il recupero della fiducia in sé stessi.

In conclusione, un percorso di psicoterapia può essere estremamente utile nel trattamento dei problemi sessuali, poiché affronta le cause psicologiche sottostanti, identifica modelli di comportamento disfunzionali, sviluppa strumenti di gestione dello stress, migliora la comunicazione all’interno della coppia, esplora l’identità sessuale e riduce la vergogna e l’auto-giudizio. Grazie a queste strategie, la psicoterapia può favorire una migliore salute sessuale e un maggior benessere emotivo e relazionale.