La valutazione neuropsicologica è un esame delle funzioni cognitive, finalizzato ad indagare lo stato cognitivo della persona e ad individuare eventuali deficit delle funzioni cognitive (ad es. memoria, attenzione, linguaggio, funzioni visuospaziali ecc..).
La valutazione neuropsicologica viene richiesta, solitamente, per:
– Accertamento clinico di patologie neurologiche acquisite e caratterizzate, o eventualmente associate, da deficit cognitivi ed emotivo-comportamentali
-Giudizio di idoneità alla guida
– Finalità di natura medico-legale
– Accertamento diagnostico richiesto dalla Commissione medica per l’Invalidità Civile
È una prima visita della durata di un’ora il cui obiettivo è ottenere un profilo cognitivo globale della persona. In tale occasione, verranno raccolti i dati anamnestici e informazioni cliniche rilevanti in un colloquio neuropsicologico con il paziente e il familiare e, infine, sarà somministrata una batteria di screening delle funzioni cognitive. Alla fine di tale visita viene data una restituzione dell’esame effettuato e verrà comunicato se si rende necessario un ulteriore approfondimento.
È una seconda visita della durata di circa un’ora e mezza che viene programmata se nella prima visita di screening sono emerse alterazioni cognitive che sembrano meritevoli di un ulteriore approfondimento.
Il professionista, successivamente, valuta ciò che è emerso dalla valutazione neuropsicologica e fornisce una refertazione di sintesi dell’esame effettuato.
La riabilitazione neuropsicologica è un intervento rivolto a persone con cerebrolesioni congenite o acquisite o affette da patologie neurodegenerative.
– Nel caso di cerebrolesioni (es trauma cranico) lo scopo è quello di favorire il recupero delle funzioni compromesse o il compenso dei deficit mediante adeguate strategie. Tale intervento risulta essere finalizzato, pertanto, al miglioramento della qualità della vita della persona e al suo reinserimento nel proprio ambiente familiare e sociale.
– Nel caso di patologie degenerative il percorso di riabilitazione mira, dove possibile, a potenziare le risorse residue della persona o a rallentare la perdita delle capacità cognitive non ancora intaccate dalla malattia. L’obiettivo è quello di ottenere il massimo grado possibile di autonomia e di indipendenza e, quindi, di garantire un buon funzionamento nelle attività di vita quotidiana.